Scontri dopo la gara Turris-Ebolitana: “A processo gli ultrà-teppisti”


TORRE DEL GRECO -02/10/2011 -
La procura di Torre Annunziata invoca il processo per gli ultras-teppisti della Turris e dell’Ebolitana. A otto mesi dalla guerriglia urbana che scatenò il terrore nel quartiere a ridosso dello stadio comunale Amerigo Liguori, arriva la prima svolta nell’inchiesta che vede sott’accusa i protagonisti dell’ennesima pagina nera per il calcio all’ombra del Vesuvio: “Tutti a giudizio”, la richiesta avanzata dal pubblico ministero Sergio Raimondi, titolare delle indagini sul derby della vergogna.
Una sfida di cartello del campionato dilettanti, rovinata da vecchie ruggini e antichi dissapori tra le opposte tifoserie: una miscela esplosiva che – era il 16 gennaio del 2010 – trasformò prima gli spalti dell’impianto sportivo di viale Ungheria e poi il centro cittadino di Torre del Greco in una sorta di campo di battaglia. La miccia fu innescata da uno sparuto gruppo di ultras dell’Ebolitana, pronti a lanciare e fare esplodere sul rettangolo di gioco – all’inizio del primo tempo – cinque bombe carta: partita sospesa e prime proteste dal settore distinti, dove storicamente si ritrova la parte “calda” del tifo corallino. Identica scena nel secondo tempo, quando un ordigno lanciato dalla curva Vesuvio scoppiò nel pressi della porta difesa dall’estremo difensore della Turris, costretto a lasciare il campo.
Un insostenibile “affronto” che fece saltare il tappo della pazienza ai tifosi della Turris. Gli scontri scoppiarono al fischio finale: la rabbia degli ultras-teppisti si scatenò contro gli agenti del locale commissariato di polizia, impegnati nell’abituale servizio di ordine pubblico e costretti a richiedere l’intervento dei rinforzi del reparto celere di Napoli. Una fitta sassaiola obbligò gli uomini in divisa a sparare diversi lacrimogeni per disperdere i tifosi della Turris e consentire l’uscita dei tifosi dell’Ebolitana, asserragliati nel settore dello stadio riservato agli ospiti: due ore di terrore che riportarono alla memoria i fantasmi della sfida Turris-Savoia del 18 gennaio 1998, quando un poliziotto rischiò di morire strangolato dalla cinghia stretta intorno al suo collo dal capo-ultrà Gaetano Borriello. Alla fine, gli agenti di polizia riuscirono a sedare la sommossa. Immediate scattarono le indagini che portarono all’arresto di cinque tifosi della Turris e, successivamente, all’identificazione - attraverso i filmati degli scontri ripresi dagli agenti di polizia - di dieci protagonisti delle violenze, tra cui i due ultrà dell’Ebolitana che fecero esplodere le bombe carta.

Per tutti i tifosi della Turris, il pm Sergio Raimondi ha chiesto il rinvio a giudizio per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale “perché in concorso tra loro, insieme a circa un centinaio di persone allo stato non identificate e in parte travisate, usavano violenza nei  confronti degli agenti di polizia del commissariato di Torre del Greco, divenuti oggetto di un fitto lancio di pietre, sampietrini e bottiglie”. Oggetti contundenti che provocarono il ferimento di tre poliziotti, successivamente medicati al pronto soccorso dell’ospedale Maresca e giudicati guaribili con una prognosi di tre giorni. Il solo Antonio Zingoni, invece, dovrà rispondere del reato di violenza negli stadi perché “durante l’incontro di calcio Turris-Ebolitana, lanciava pietre e oggetti contundenti nel settore dove erano assiepati i sostenitori ospiti”. Proprio gli unici due ultrà-teppisti dell’Ebolitana, tuttavia, sono accusati dei reati più gravi: Roberto Ferraiuolo di avere lanciato “verso il settore dove erano assiepati i tifosi della Turris, nonché sul terreno di gioco, cinque bombe carta. Con le aggravanti di avere cagionato la sospensione dell’incontro e lesioni al portiere della squadra locale e a quattro agenti di polizia”; Emanuele Di Biase di avere usato violenza nei confronti di un agente di polizia per impedire che, dopo il lancio delle bombe-carta, Roberto Ferraiuolo venisse bloccato e identificato.
Tutti gli imputati dovranno comparire a metà novembre davanti al giudice per le udienze preliminari Elena Conte del tribunale di Torre Annunziata, chiamato a ordinare (o meno) il processo per i responsabili di una domenica di ordinaria follia per una gara di calcio del campionato dilettanti.

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