La prima di Giacomarro finisce senza gloria. I biancazzurri subiscono gol dopo due primi e nonostante abbiano a disposizione diverso tempo non riescono a pareggiare la partita e rimediano una nuova sconfitta. Ancora più triste e raccapricciante quello che è accaduto in tribuna. Alcuni pseudo tifosi locali localizzano Pignatta con il quale si accende quasi subito una discussione per motivi del passato, il calciatore ha incassato anche uno schiaffo. In soccorso del calciatore sono giunti anche Astarita e Nigro che a loro volta sono stati spintonati e minacciati.
Pare subito forte il Melfi che dopo due primi è già in vantaggio. Sinistro al volo che non lascia scampo a Nicastro. Davvero un gran gol. Sono passati appena due minuti e sembra l'inizio di una gara in discesa per i gialloverdi. Niente di più errato, il gol rapido, psicologicamente, frena il Melfi che arretra vistosamente con il passare dei minuti, lasciando campo e spazio alla manovra dell'Ebolitana. Rare le opportunità per i padroni di casa. Gennari di testa manda a lato dopo un angolo, mentre ancora un azione corale, molto. ficcante, nata questa volta sulla corsia mancina, non si conclude positivamente per l'intervento scomposto di Roberto Russo che manda sul fondo.
Per l'Ebolitana da registrare i tiri fuori di Broso e dell' ex Izzo desideroso di farsi rimpiangere. il primo tempo si chiude con il Melfi in vantaggio. Ad inizio ripresa ci prova subito D'Ancona, conclusione che non 'crea problemi all'attento Scuffia. Al 9° , Rodolfi effettua il primo cambio. Fuori Giorgio Russo e dentro Ambrogetti. Poco dopo fuori anche Lionetti e dentro Spagna. L'intento è quello di cercare di sfruttare il contropiede, il problema è che il Melfi non riesce a tenere palla avanti, la squadra non sale e resta troppo pericolosamente arroccata all'indietro.
La pressione dell'Ebolitana aumenta con il passare dei minuti. Scuffia si deve ergere a protagonista. Il portierone gialloverde sbroglia più di qualche situazione intricata in uscita e poi al 19° compie un miracolo sulla conclusione ravvicinata di Broso. La mancanza di gente esperta capace di congelare il match, si fa terribilmente sentire nelle fila del Melfi, il pallone sembra scottare tra i piedi dei giovani gialloverdi.
Di contro però c'è cuore e gamba e l'argine predisposto davanti a Scuffia regge. Anzi al 43° è Spagna che ha sui piedi la palla per chiudere l'incontro. Sul primo tentativo ribatte Nicastro, sul secondo, 1'ex Chievo conclude anziché servire il liberissimo Tirelli. Sfumato il raddoppio, si deve soffrire fino all'ultimo istante. Il signor Zappatore di Taranto concede 5 minuti di recupero, che diventano sette per l'infortunio di Muratore, sostituto da Franchino. Alla fine il triplice fischio arriva.

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